Lady Macbeth - Recensione

L’opera trae origine dal romanzo “Lady Macbeth del Distretto di Mcensk” scritto dal russo Nikolaj Leskov nel 1856. Il film sposta l’ambientazione all’Inghilterra di fine Ottocento, e narra la storia dell’ancor adolescente Katherine (Florence Pugh) venduta in moglie in cambio di un pezzo di terra. Rinchiusa nell’asfittica dimora dall’instabile marito, e vessata dall’arroganza del suocero, la giovane si ribella portandosi a letto lo stalliere Sebastian (Cosmo Jarvis). La scandalosa relazione innescherà una serie di tragici eventi. E’ la quintessenza del melodramma: amore, sesso, morte. Un debutto alla regia, schietto e intrigante, del regista teatrale William Oldroyd.
Il cineasta incornicia, e imprigiona, la sua protagonista in simmetriche inquadrature di freddi interni, per poi svelarne la primordiale natura nelle propedeutiche sequenze in esterno. Ben presto, infatti, l’immobilismo delle rigide convenzioni sociali viene sostituito dall’impeto di una folle passione. Quando però la trasgressione non basta più per imporsi, si passa alla violenza, prima irruenta, poi lucida e calcolata. Un racconto teso che affascina con provocante ambiguità, e spiazza lo spettatore. Quand’anche la pittorica messa in scena sembra condurre a uno scontato messaggio proto-femminista, il tutto viene affogato in abbondanti dosi di cinismo. Un noir in costume, una diabolica dark lady, un buon esordio, e un autore da tener d’occhio. VOTO 7+  TRAILER

Scheda tecnica
titolo originale Lady Macbeth
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Regno Unito
cast Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Christopher Fairbank
regia  William Oldroyd
durata 89'
sceneggiatura Alice Birch


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