Sully - Recensione

New York, 15 gennaio 2009. Un volo appena partito dall’aeroporto LaGuardia si scontra con uno stormo di oche che danneggia entrambi i motori. Il comandante Chesley Sullenberger (Tom Hanks), in soli 208 secondi, riesce ad ammarare sul fiume Hudson salvando la vita di tutti i 155 passeggeri. Un’impresa unica e rara. Per il mondo diventa un eroe, per le compagnie assicurative l’ideale capro espiatorio; ma, può l’istinto superar la tecnica? Il film più breve diretto da Clint Eastwood è tratto da una storia vera, e attraverso la figura simbolica di Sully mette in scena il fattore umano di tutte le persone coinvolte nel “miracolo dell’Hudson”, valorizzando anche la solidarietà dei soccorritori. Il messaggio è chiaro: ognuno di noi svolgendo bene il proprio lavoro può rendere migliore il mondo. Il regista riesce a render così avvincente un "dramma senza il dramma " sebbene l'esito sia noto.
Al centro c’è la forza dell’uomo di fronte alle sfide impossibili, ma non si parla di riscatto, bensì di valore. Ogni fotogramma è permeato da un forte senso di compassione, e alla tronfia epica dell’eroe, il cineasta preferisce l’intimità degli spazi privati. Un cinema classico, nonostante la trama non lineare, che Eastwood dirige con incisiva sobrietà, regalandoci una lezione di etica. Uscendo dal cinema ti scopri a riflettere che forse il senso della vita sta proprio in un padre che cerca suo figlio, o nel sordo rumore del respiro di un uomo che deve dimostrare la propria umanità.  VOTO 7+  TRAILER

Scheda tecnica
titolo originale Sully
genere biografico, drammatico
anno 2016
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney
regia  Clint Eastwood
durata 96'
sceneggiatura Todd Komarnicki

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