Aquarius - Recensione



La 65enne Clara (Sonia Braga) è una giornalista musicale in pensione che vive a Recife in Brasile. La donna è vedova da anni, è sopravvissuta a un cancro al seno, e abita da sola nel residence Aquarius. Il palazzo anni ’40 con vista mare è abitato solo da lei, gli altri condomini hanno venduto a palazzinari che vogliono cacciarla per costruire un moderno complesso. Clara però non vuole lasciare una casa piena di vinili e ricordi, e gli speculatori non avranno vita facile. Sonia Braga, icona del cinema sudamericano, torna protagonista con uno splendido personaggio femminile. Un’interpretazione maiuscola che dona al film un’anima carne y sangre, con tanto di esplicite scene di sesso. Una donna con le palle: determinata, indipendente e generosa, ma anche “ricca” di umane debolezze; impossibile non amarla. La regia del brasiliano Kleber Mendonça Filho mette in scena gli scontri tra passato e presente, militanza culturale e rampante capitalismo, tra immateriale e materiale.

Quest’ultimo dualismo è ben raffigurato dal valore affettivo che possiedono gli oggetti nell’appartamento di Clara, su tutti un comò che assume valenza di totem famigliare. Non sempre, tuttavia, il registro intimista e la visione politica del cineasta convivono con naturalezza, e qualche snodo di sceneggiatura appare forzato (la spontanea confessione degli operai). Ho trovato, inoltre, didascalico e tronco il finale, che si sofferma su ovvi simbolismi. Rimane nel cuore il meraviglioso ritratto di una Doña (con la D maiuscola) combattente e indomita, che non ha paura di mostrarsi per quello che è, superando tabù e preconcetti. VOTO 7   TRAILER



Scheda tecnica
titolo originale  Aquarius
genere  drammatico
anno 2016
nazionalità Brasile, Francia
cast Sônia Braga, Humberto Carrão
regia  Kleber Mendonça Filho
durata 140'
sceneggiatura Kleber Mendonça Filho


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