Lo chiamavano Jeeg Robot - Recensione

Enzo (Claudio Santamaria) è un piccolo criminale di Tor Bella Monaca che per sfuggire a un pestaggio entra in contatto con una misteriosa sostanza. Il liquame radioattivo gli conferirà una forza sovrumana che userà per sradicare bancomat a mani nude. Sulla sua strada troverà però Alessia (Ilenia Pastorelli), vittima di un passato di abusi, ossessionata dall’anime “Jeeg Robot d’Acciaio”, e il cattivissimo Zingaro (Luca Marinelli), modesto trafficante di periferia con manie di grandezza. Enzo, grazie, o per colpa, dei nuovi media si costruirà una goffa, e inconsapevole, mitologia. Il giovane regista Gabriele Mainetti voleva dirigere nel nostro paese il primo vero cinefumetto; dopo cinque anni di rifiuti produttivi ci è finalmente riuscito. Un primo timido passo verso il genere lo si era già fatto nel 2014 con “Il ragazzo invisibile” di Salvatores, che però non aveva la stessa coerenza formale e originalità di sguardo, limitandosi a pescare da un immaginario collettivo d’oltreoceano. Mainetti, invece, rispetta i crismi di una origin story stile Marvel ma vi conferisce un’anima italiana, anzi romana, con tanto di riferimenti, musicali e televisivi, nazional-popolari.

Buona direzione d’attori, si veda l’ottimo lavoro fatto con la Pastorelli; non potendo contare su un’affinata tecnica attoriale, il regista ha costruito un personaggio passionale ma smarrito, valorizzando la sua fragile emotività. Santamaria, ingrassato per il ruolo, è denso e corposo come un buon vino, Marinelli un villain davvero convincente, un sadico e isterico Joker all’amatriciana generato dall’”apparire” di pericolose scorie TV. Interessante la riflessione sulle derive della fama: lo Zingaro odia il protagonista, non perché gli ha mandato in fumo una rapina, ma perché è diventato più popolare di lui. Alessia ed Enzo sono due solitudini che s’incontrano, due mondi interiori vastissimi che pur non trovano un linguaggio comune con quello esterno, rifugiandosi in realtà alternative, rispettivamente, i cartoni animati e i video porno. Un superhero movie nostrano che grazie al passaparola social è diventato un must see di stagione. Può quindi, in Italia, funzionare il cinema di genere? Ci può essere una terza via, tra commedia e dramma? Se guardiamo ai tanti premi vinti dal film, e al buon riscontro di pubblico, direi proprio di sì. Da sostenere, vedere e consigliare. VOTO 7
 TRAILERScheda tecnica
titolo originale
Lo chiamavano Jeeg Robot
genere
azione
anno
2016
nazionalità
Italia
cast
Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Antonia Truppo
regia
Gabriele Mainetti
durata
112'
sceneggiatura
Nicola Guaglianone, Menotti


Commenti

Post popolari in questo blog

Aquaman - Recensione

Se la strada potesse parlare - Recensione

Wolverine: l'immortale - Recensione