Lucy - Recensione


Lucy (Scarlett Johansson), è una studentessa americana a Taiwan, che frequenta le persone sbagliate, e suo malgrado si trova coinvolta in un traffico internazionale di stupefacenti. Costretta a trasportare nel suo corpo una bustina di una nuova e potente droga, finirà per assorbirla, acquisendo poteri inimmaginabili. A differenza di ogni essere umano, fermo al 10%, Lucy potrà così usare il 100% delle sue capacità cerebrali. Dopo le tragiche eroine dei suoi precedenti lavori (Nikita, Giovanna d’Arco), Luc Besson rimpolpa la galleria delle sue martiri, attualizzando però la sua estetica ai peggiori blockbuster per teenager, con ovvi esiti nefasti proprio per i neuroni dello spettatore; ironia della sorte…

Un’opera dall’inatteso successo, che rilancia la carriera commerciale del regista francese, ma pone in stallo quella artistica. Un inventario adrenalico di artifici, che danno smalto alla forma ma non alla sostanza, inseriti in una struttura narrativa, talmente schematica da risultare banale. Non aiutano nemmeno alcuni inserimenti d’immagini documentaristiche, che dovrebbero aggiungere credibilità, ma spesso suscitano ilarità. Un frullato pop in cui convivono, esistenzialismo, action movie, teorie sull’evoluzione, scazzottate, (para)filosofia, e il sex appeal della Johansson. Davvero troppo. Indigesto. VOTO5--

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