X-Men - Giorni di un futuro passato - Recensione


2023. Un futuro nero e apocalittico perseguita gli X-Men, che devono sfuggire alle Sentinelle, robot che replicano i loro poteri, e fanno strage di mutanti. Grazie alla super-psiche di Kitty Pryde (Ellen Page), i nostri eroi rimandano la coscienza di Wolverine (Hugh Jackman) al 1973, anno di creazione delle Sentinelle, per fermare il loro inventore. Un progetto ambizioso, che vede il ritorno di Brian Singer, primo regista della saga cinematografica, e l’incrociarsi di più linee narrative temporali, che riuniscono tutti gli X-Men dei film sin qui realizzati. Un sequel del prequel, con la continuity degli spin-off!

Un gioco all’accumulo, certo complesso, su cui Singer applica una linea editoriale sbrigativa e implacabile, che incorona l’azione come unico motore della storia, a scapito dei personaggi. Caratteri sfaccettati, che almeno per i protagonisti, avrebbero meritato un maggior approfondimento, che ne sfruttasse le indubbie potenzialità. Ottimo lo spettacolo, con momenti divertenti, che a sorpresa, fanno di Quicksilver, il personaggio (sin qui…minore) più riuscito. Buona anche la dimensione fumettistica, credibile e coerente con le origini, come nel finale dai toni nostalgici. La domanda sorge spontanea: quale futuro CINEMATOGRAFICO attende quindi gli X-Men? Certo, la serialità è garantita, ma vorremmo chiedere ai Fox Studios: “More, is always better?”. VOTO 6+

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