Nymphomaniac - Volume 2











Joe (Charlotte Gainsbourg), ormai madre di famiglia e alla soglia dei 40 (e oltre), continua a perseguire nuove esperienze sessuali, tra sadici dalla frusta facile, pedofili non praticanti e violenti usurai. Forse questa volta non sarà più cacciatrice, ma preda…Lars Von Trier, uno dei più controversi cineasti contemporanei, realizza un dittico, tanto complementare quanto eterogeneo. Se il primo capitolo era un crescendo di virtuosismi tecnici e dominante consapevolezza sessuale della giovane Joe (Stacy Martin), in questo episodio l’impatto visivo è meno estetizzante, anzi sottotono, quasi a sottolineare lo sfiorire inesorabile della, ormai adulta, eroina. Il viaggio di Joe, alla ricerca del piacere (perduto?), rimane irresponsabile ma diventa doloroso, mesto e routinario, e la regia si adegua, abbandonando guizzi autoriali a favore di citazioni intellettuali e di una profonda analisi psicologica.
Certo, ne deriva un film meno godibile (leggi digeribile) del volume 1, ma assolutamente coerente, sia con la cifra stilistica del regista danese, che con un’opera insolente che, qui, toglie penetrazioni ma aggiunge provocazioni. Von Trier si auto-cita (Antichrist) a conferma che l’opera nasconde fantasmi personali, e adotta le consuete e, irritanti, libertà narrative, come nel forzato cambio di attrice protagonista. Un poema raffinato, a tratti estenuante, contro tutto (stereotipi, preconcetti) e tutti (benpensanti, spettatori, critici). Un progetto sopra le righe dai modi beffardi, forse imperfetto e oscuro, ma che si nutre di quell’onesta vigoria creativa che da sempre, rende grande il linguaggio cinematografico, e l’arte. Un cinema sempre più raro, che va protetto e preservato. VOTO 7,5
P.S.: aspetto con ansia di vedere la versione integrale, dei due volumi, di oltre 5 ore! Sicuramente offrirà ancora più spunti di riflessione/discussione.

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