Gravity - Recensione

Ryan Stone (Sandra Bullock) e Matt Kovalsky (George Clooney), sono due astronauti che stanno riparando una stazione orbitante nello spazio, purtroppo una pioggia di detriti li sorprenderà, costringendoli a un estenuante lotta per la vita. 2013: Sopravvivenza nello spazio. Un’ora e mezza di angoscia e tensione mozzafiato, in uno dei pochi film in cui il 3D ha un senso: immersivo e avvolgente, amplifica claustrofobia e vertigini dello spettatore. Il regista messicano Alfonso Cuarón ci regala immagini suggestive che vanno di pari passo con una narrazione pregiata, sottolineate da una regia elegante, capace di coinvolgere anche con lunghi piani sequenza, come l’iniziale e bellissimo, di ben 13 minuti!
Clooney fa la spalla gigiona, mentre Sandra Bullock, è bravissima nel tratteggiare, e dar vita, alla rinascita del suo personaggio, prigioniero emotivo di un passato doloroso. Un’opera spettacolare dall’eccellenza tecnica e artistica, che riesce a far convivere epica e intimismo, estetica e realismo, blockbuster e autorialità. Cuarón dà nuova gloria e forma visiva al genere di fantascienza, troppo spesso soffocato dagli effetti speciali, e con virtuosa abilità gli restituisce la sua maestosa bellezza. Da non perdere…al cinema! VOTO 7/8

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