Toy Story - Capolavoro

A sua insaputa, i giocattoli di Andy vivono di vita propria, e il loro leader è il cowboy di pezza Woody, ma al suo compleanno il bambino riceve in regalo il tecnologico space ranger Buzz Lightyear che porterà scompiglio nelle dinamiche del gruppo, proprio alla vigilia del temutissimo trasloco. Gli scontri tra Woody e Buzz spaziano tra i più comuni sentimenti umani (gelosia, invidia, amicizia) e insegnano ad accettare la propria natura, ma il vero duello è tra vecchio e nuovo, e il film ci spiega che l’uno non può esistere senza l’altro…1995. L’ex animatore Disney John Lasseter, socio della company Pixar acquistata da Steve Jobs da una costola della ILM* di George Lucas, dirige il primo lungometraggio animato in computer grafica, guadagnandosi un posto nella storia del cinema.

Di fatto la camera diventa virtuale, guidandoci dal bidimensionale al tridimensionale, e da quel momento, impone ai cineasti un unico limite: la loro immaginazione. Un matrimonio tra arte e scienza che ha rivoluzionato l’industria dell’animazione sia a livello formale/visivo, con immagini fotorealistiche straordinarie, che narrativo, grazie a una sceneggiatura avvincente la cui vis comica, cinefila e citazionista, è fruibile a più livelli e coinvolge anche gli adulti. Nel giro di pochi anni l’animazione tradizionale andrà in pensione e il cinema passerà a un’estetica digitale, anche nei film live action. Verso l’infinito e oltre…
*Industrial Light & Magic

Commenti

Post popolari in questo blog

Aquaman - Recensione

Se la strada potesse parlare - Recensione

Wolverine: l'immortale - Recensione