Cosmopolis - Recensione

Un cinico Cronenberg firma un’opera atipica e logorroica, in cui la cifra stilistica dell’autore è meno evidente del passato, ma sicuramente più coerente e onesta del precedente “A dangerous method”. Un cinema, forse meno visionario, che apparentemente abbandona ogni mutazione carnale, per poi scoprire che la nuova evoluzione da essere umano a mostro, è più sottile, esteticamente elegante, ma non meno terrificante. Eric Packer (Robert Pattinson), miliardario arricchito con la speculazione finanziaria, viaggia attraverso una città in subbuglio, con la sua lunga limousine hi-tech, in uno statico on the road, solo per aggiustarsi il taglio di capelli. Packer è un freddo calcolatore, anche nella vita privata, analizza con lo stesso lucido distacco, gli sbalzi del mercato azionario, il suo matrimonio lampo, e la tensione sessuale provocata da un esame prostatico. Attorno a lui, gravitano una serie di personaggi, smaniosi di raccontarsi, interpretati da ottimi attori: Juliette Binoche, Samantha Morton e Paul Giamatti. Riuscita a metà, invece, la scommessa Pattinson, nel senso che spesso l’inespressività dell’attore combacia con la freddezza del personaggio. A causa della crisi economica, sociale e politica occidentale, i nuovi ricchi sono sempre più simili ai nuovi poveri; riuscirà l’asimmetria dei rispettivi buchi finanziari, a uccidere lo spettro del capitalismo? In un mondo in decadenza, dominato dal caos, in cui i corpi umani si fondono alle migliaia d’informazioni che ogni giorno li sommergono, "la parola computer è già vecchia", e umanità? VOTO 7/8

Commenti

  1. bella recensione, mi ha incuriosito.a me dangerous method era piaciuto perchè invece dei corpi era un'evuluzione dell'analisi della mente.ormai di corpi scomposti e ricomposti si è già detto tutto e l'apice è stato crash.la mente-corpo analisi di distrutturazione l'ha iniziata con histroy of violence per proseguire con la promessa dell'assassino dove la mente prende il sopravvento sul corpo.poi prosegue con freud e jung, veri padri della mente e i suoi segreti, con lo scontro di due riletture opposte sul procedimento da adottare per riuscire a decifirare la mente e il suo svolgimento.ora leggo di cosmopolis, libro di de lillo assolutamente impossibile da mettere sullo schermo, come lo era il pasto nudo e spider del resto,che sdogana finalmente l'interesse di cronenberg per la mente, vero mistero tutt'ora insoluto.sicuramente lo vedrò

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  2. Grazie per il bellissimo commento, interessante e competente, Cronenberg è uno dei pochi autori da sempre coerente con il suo stile. Quando si parla di lui è necessario citare più opere, proprio perchè, parti di un percorso di analisi corpo-mente, che negli anni si è evoluto visivamente e nei contenuti. Grandissimo!

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